giovedì 27 luglio 2017

Recensione romanzo “ORA PRO LOCO” di Gesuino Némus.

di (Mario A. Sanna)

Gesuino Némus, nato 60 anni fa in un paese dell’Ogliastra, è un nuovo eccentrico scrittore sardo, emerso improvvisamente dall’anonimato un paio di anni fa con il romanzo “Trilogia del Cinghiale” con cui ha vinto nel 2015 il premio “Campiello- Opera Prima” e altri premi. Nel 2016, con il suo secondo romanzo “I bambini sardi non piangono mai” ha vinto il premio “Franco Fedeli. Miglior Poliziotto dell’anno”.
Come le precedenti opere, anche il romanzo “Ora Pro Loco”, è ambientato a Telévras, un villaggio sardo a rischio d’estinzione, privo di amministrazione comunale, dove le giornate degli abitanti sono scandite dalle lunghe bevute al bar, dai piccoli riti quotidiani degli abitanti e dal lavoro della “Pro Loco” che cerca costantemente di organizzare delle sagre estive per attirare i turisti delle vicine zone costiere nei paesi dell’interno.
L’ispettore capo Marzio Boccinu, si troverà ad indagare su due misteriosi omicidi, molto distanti per tempistica e modi dai tipici ‘omicidi’ di stampo classico, che hanno spezzato la routine del piccolo paese. Lo svolgimento delle indagini, si rivelerà particolarmente complesso e l’ispettore, dovrà far ricorso a tutte le sue capacità per arrivare alla verità.
Il romanzo tratta in maniera ironica anche tematiche di costante attualità: il tentativo da parte di elementi senza scrupoli di far edificare in Sardegna, isola scarsamente antropizzata, le centrali nucleari, i depositi di scorie, le carceri, ecc.
Nel romanzo emerge inoltre la costante paura del giudizio ‘popolare’ a cui vengono sottoposti da parte dei paesani, le persone che non rispettano determinate convenzioni sociali e/o morali.
Dalla lettura emerge in maniera sorprendente, la grande abilità dell’autore nel giocare con le parole del sardo (sua lingua materna) e della lingua italiana appresa tra i banchi scolastici, impiegata in maniera perfetta con delle costruzioni grammaticali esemplari.
Abbiamo seguito con molto interesse le presentazioni del romanzo svoltesi nelle scorse settimane presso la libreria Emmepì di Macomer (NU), dove Gesuino Némus è stato introdotto dal bravo Roberto Putzulu e presso la libreria TiconZero di Bosa (OR), dove l’autore stato introdotto dalla titolare Marina Oggianu.

In entrambe le occasioni Gesuino Némus ha incantato i presenti con la sua disponibilità e simpatia: ha raccontato i suoi studi giovanili, la sua breve ma intensa carriera musicale, la dura vita da operaio, l’amore per la scrittura coltivato fin dall’infanzia e tenuto gelosamente nascosto, la preziosa esperienza sotterranea come “Ghostwriter”, ovvero come ‘autore fantasma’ o ‘autore ombra’ di altri scrittori prestigiosi.
E poi il ‘grande salto ‘ verso la scrittura ‘professionale’, capitato quasi per caso, a circa 60 anni, con l’inaspettato premio “Campiello"che ha obbligato l’autore ad uscire dall'anonimato.
Un romanzo da leggere tutto d’un fiato in pieno relax ed un autore da conoscere personalmente per passare un paio d’ore piacevoli.